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Cina, 71mila tra morti e dispersi. Il paese si ferma
PECHINO - Almeno 200 soccorritori che portavano il loro aiuto alle zone della Cina colpite una settimana fa dal terremoto sono rimasti sepolti da una ondata di fango. Lo rende noto l'agenzia 'Nuova Cina'.
(Pubblicità) La 'Nuova Cina' cita un comunicato del ministero dei trasporti cinese, che non fornisce ulteriori dettagli, ne' indica un luogo. Non e' chiaro inoltre se gli oltre 200 soccorritori sepolti dal fango siano tutti morti o se alcuni di loro siano stati estratti vivi, come non e' chiaro se l'ondata di fango fosse uno smottamento, come ce ne sono stati diversi nella regione del sisma, per lo piu' montagnosa, o la conseguenza dell'esondazione di un fiume o di un lago.
BILANCIO GOVERNO, 71.000 MORTI-DISPERSI E' salito ad almeno 71.000 fra morti e dispersi il bilancio ufficiale del terremoto che una settimana fa ha colpito la provincia cinese del Sichuan. Lo rende noto il piu' alto responsabile della provincia, Liu Qibao. I morti confermati, secondo l'ultimo bilancio ufficiale del sisma, ammontano a 34.073 fra tutte le zone colpite. Lo dice un portavoce del governo di Pechino.
TRE GIORNI DI LUTTO, FERMA FIACCOLA OLIMPICA Nella Cina colpita dal disastroso terremoto del Sichuan di una settimane fa sono iniziati stamani tre giorni di lutto nazionale. Per l'occasione si e' fermata per tre giorni la fiaccola olimpica, sono sospesi gli spettacoli di intrattenimento, le bandiere sono a mezz'asta, compresa quella nella Piazza Tienanmen di Pechino, e alle 14:28 (le 06:28 italiane) sono stati osservati in tutto il Paese tre minuti di silenzio, segnalati dal suono di sirene, per marcare una settimana esatta dalla micidiale scossa di lunedi' scorso.
A Beichuan, epicentro del sisma, in mezzo alla devastazione completa, anche i soccorritori riconoscibili dalle tute arancioni e i soldati in divisa si sono irrigiditi sull'attenti, mentre, in mancanza di sirene, suonavano i clacson delle auto. Dopo tre minuti sono stati gridati alcuni slogan, come ''Lunga vita alla Cina'', e tutti sono tornati al lavoro. (ANSA)
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